Gengive sanguinanti: possibili cause e rimedi

Il sanguinamento delle gengive è indice di infiammazione e se le gengive sanguinano significa, salvo particolari patologie sistemiche, che c’è qualcosa di locale che le rende “infiammate”.

In una grande percentuale di casi, il paziente presenta placca e tartaro sulle superfici dei denti ma non se ne rende conto poiché per lui quelle condizioni sono la norma e, in assenza di dolori particolari, pensa che tutto vada bene.

Il paziente lava i denti due o tre volte al giorno e con questo pensa di aver fatto tutto ciò che serve per mantenere la bocca in ordine ma se il tartaro ricopre i colletti dentali o chiude gli spazi tra un dente e l’altro, le setole dello spazzolino possono solo spazzolare il tartaro e non la superficie libera dei denti né possono correttamente detergere il bordo gengivale che tende a gonfiarsi e a infiammarsi e arrossarsi.

Quando si sono create queste condizioni in cui la gengiva è infiammata, succede che non appena il paziente per caso la sfiora, essa sanguini e anche in maniera profusa.

Questo spaventa il paziente che, istintivamente, cercherà nelle volte successive di tenersi a debita distanza dal bordo gengivale per evitare un ulteriore sanguinamento.

Si crea così un circolo vizioso che a volte dura mesi e anni e rende la bocca infetta, può peggiorarne l’estetica perché i denti appaiono gialli o brunastri e le gengive violacee e gonfie e infine crea spesso problemi di alitosi e aumenta il rischio di sviluppare carie.

Nelle situazioni più complesse, possono rendersi necessarie varie sedute di igiene professionale per riuscire a rimuovere tutti gli accumuli di tartaro e contemporaneamente istruire il paziente su come deve pulirsi correttamente ed efficacemente la bocca per eliminare il sanguinamento gengivale.

Una diversa situazione si può verificare quando ci sono dei lavori non più congrui su un singolo dente (corone infiltrate o debordanti, carie secondarie sotto vecchie otturazioni) o a carico di due o più denti (mancanza del punto di contatto tra due denti, protesi incongrue) : in queste situazioni la soluzione del problema passa anche attraverso la sostituzione o la revisione dei lavori già presenti in bocca oltre che dall’igiene professionale e dall’istruire il paziente a compiere i corretti movimenti di spazzolamento.

In entrambi i casi è consigliabile partire con una documentazione anche radiografica a completamento dell’osservazione clinica prima di intraprendere le cure per fare una diagnosi e prognosi corretta e avere un punto di partenza rispetto al quale misurare i benefici ottenuti con le cure.

Nei casi in cui oltre alle gengive sanguinanti ci siano anche dei danni all’osso di sostegno dei denti (tasche ossee), le lastre sono ancora più utili per monitorare nel tempo l’andamento del problema ed è bene procedere anche alla misurazione della profondità e dell’ampiezza di questi difetti ossei (sondaggio parodontale).

In questa sede non è possibile scendere in dettagli tecnici e illustrare in modo esauriente tutte le diverse situazioni in cui diverse cause possono tra loro intrecciarsi. Tuttavia, quello che vorrei comunicare è che generalmente la soluzione è semplice da identificare e da offrire al paziente che decida di occuparsi, finalmente, della sua bocca!

Vi sono però certamente anche casi molto complessi che richiedono cure per lunghi periodi di tempo e di varia natura pur essendo il sanguinamento gengivale l’unico campanello di allarme che attira l’attenzione del paziente.

Per questo non va mai sottovalutato o trascurato e una buona visita specialistica può essere l’inizio di un vero e profondo cambiamento per la salute della bocca e la salvezza dei denti.

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