Riapertura dello studio dentistico con elevati standard di igiene ambientale

Presso il nostro studio dentistico a Torino abbiamo sanificato e igienizzato tutti gli ambienti: da quelli operativi a quelli di stazionamento (sala attesa e reception). Facciamo uso di tutti i dispositivi di protezione individuale (doppia mascherina, schermi, sovra camici, ecc) e operiamo sotto diga di gomma ogni volta che sia possibile.

Rispetto agli articoli pubblicati in marzo a ridosso dell’inizio del lockdown, oggi tutti abbiamo acquisito informazioni e mentalità diversa.

Dopo due mesi di aggiornamenti informativi non tutto è ancora chiarito sulle proprietà,origini, pericolosità e aggressività del virus ma certamente la attenzione di tutti e la mentalità di ognuno ha subito dei cambiamenti e noi, come dentisti, abbiamo ulteriormente elevato i nostri standard di igiene ambientale e strumentale per essere in grado di gestire il nuovo rischio che il virus Sars-Cov- 2 potrebbe creare nei nostri ambienti di lavoro: la contaminazione aerea.

Da qualsiasi fonte ufficiale emerge unanimemente che il miglior metodo per ridurre questo rischio è arieggiare abbondantemente e continuamente gli ambienti in cui si vive, si lavora o si incontrano le altrepersone, e ancor meglio, la possibilità di creare corrente d’aria che favorisca il ricambio e ricircolo dell’aria degli ambienti.

Stiamo lavorando con finestre sempre e completamente aperte. Tuttavia, anche nel resto dell’anno, è sempre stata nostra buona prassi, indipendentemente dall’emergenza COVID, arieggiare l’ambiente di lavoro tra un paziente e l’altro durante le fasi di riordino e disinfezione della poltrona.

L’attuale emergenza sanitaria ci ha comunque sfidati a gestire ancora meglio la sanificazione dell’aria.

Tra tutte le tecnologie proposte dal mercato, molte sono tossiche (ozono) o dannose per gli operatori e per tutti i microcircuiti dei nostri delicati macchinari (ozono/vaporizzatori con agenti disinfettanti/vapore a 180°) o non sono efficaci e adottabili nel cambio tra un paziente e l’altro (ozono).

Dopo due mesi di formazione e confronto critico delle proposte che emergevano dai tavoli tecnici, dai dibattiti tra ricercatori e scienziati, dalle tavole rotonde tra colleghi e associazioni di categoria, abbiamo deciso di dotare tutti gli ambienti dello studio (sia quelli operativi che quelli di stazionamento come sala attesa e reception) di macchinari a tecnologia fotocatalitica per la purificazione dell’aria.

In estrema sintesisi tratta di una particolare luce che, colpendo una barra di biossido di titanio,le fa emettere delle particelle (ROS:ReactiveOxygenSpecies) dal forte potere ossidante e in grado quindi di decomporre e ridurre ad acqua/anidride carbonica/sali minerali tutte le particelle organiche (batteri e virus, spore, funghi, acari e pollini) o inorganiche (particolato fine PM 2,5 e 10; V.O.C o componenti organici volatili) rendendo l’aria degli ambienti migliore dal punto di vista microbiologico ma anche organolettico (odori).
Per ulteriori approfondimenti sull’argomento tecnologia fotocatalitica consigliamo la visione del seguente video (dal minuto 22 al 27).

Tale tecnologia (certificata dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR) presenta notevoli benefici in quanto consente di sanificare e igienizzare, diminuire l’inquinamento ed eliminare gli odori durante tutto il periodo di stazionamento e di lavoro delle persone (operatori e pazienti) rendendo l’aria degli ambienti sempre “fresca” e “pulita”.

Inoltre, è una tecnologia:

  • ecocompatibile: nessun residuo tossico o sostanze chimiche da smaltire
  • naturale: non usa sostanze come candeggina, cloro, ammoniaca, ozono
  • sicura: attua un processo fotochimico continuo come la fotosintesi clorofilliana ma invece che con funzione di “costruire” molecole con la funzione di “smontare” molecole
  • economica: come studio abbiamo in tutti i modi cercato di evitare un addebito di costi al paziente scegliendo soluzioni il cui costo sia completamente ammortizzabiledallo studio.

Infine, allo scopo di ridurre al minimo e contenereogni possibilità di infezione crociata tramite lo sviluppo di aereosol, facciamo uso di tutti i dispositivi di protezione individuale (doppia mascherina /schermi/sovra camici/) e operiamo sotto diga di gomma ogni volta che sia possibile (in questo modo non vi è aereosol di materiale organico, saliva, sangue del paziente) e sempre con doppio aspiratore.

Con la speranza di aver contribuito a capire e rasserenare l’utente, restiamo comunque a disposizione in occasione di una visita conoscitiva per ulteriori domande.

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