Ho cominciato a frequentare la Dr.ssa Bittante intorno ai sessant’anni, su consiglio di un medico omeopata che desiderava curarmi in modo olistico per cercare di guarirmi di una dolorosa nevralgia trigeminale.
Non che io fossi scontento del mio dentista, più giovane di me, gentile, allegro, disponibile e, per quanto ne potessi capire io, professionalmente capace. Se vogliamo trovargli un difetto, ammesso che ciò lo sia, attendeva che io lo chiamassi per singoli interventi anziché prendere in mano la situazione, o meglio propormi con decisione una strategia.
Lo stato della mia dentatura era allora abbastanza disastroso, anche a causa di molti anni di trascuratezza dovuta, credo, a un sovraccarico di lavoro ed alla mia incapacità di far fronte a vari problemi/stress contemporaneamente.
L’incontro con la Dr.ssa fu subito positivo, e naturalmente la causa di ciò può essere ricercata nella simpatia istintiva che un essere umano può provare nei confronti di un altro.
Di completamente nuovo, per me, c’era il modo di affrontare il mio problema in generale proponendomi con chiarezza una serie di appuntamenti anche impegnativi, per ripulire la mia dentatura dai vari problemi e fare della mia bocca, come un altro medico argutamente aveva detto, un luogo dove fosse possibile mangiarsi dentro.
Proverò a fare un elenco dei vantaggi, direi subliminali, del nuovo rapporto, avvantaggiato, devo dire, dalla mia completa disponibilità e determinazione, probabilmente per la prima volta nella vita.
Maggior chiarezza e continuità nelle spiegazioni (o maggior attenzione da parte mia?).
Strategia completa, con traguardo chiaro senza nascondere la gravità della situazione.
Supporto psicologico direi migliore. Intendiamoci: io dal dentista non ci vado mai volentieri, ma meno obtorto collo e con maggior convinzione di prima di sicuro.
Atmosfera molto cordiale ma senza perdere di vista, direi, il rapporto docente/discente e senza mai tralasciare incoraggiamento e analisi dei progressi fatti, oltre naturalmente a ricapitolare ciò che resta da fare.
Pazienza inesauribile e capacità di ripetere all’infinito le stesse cose ma quasi ogni volta in modo in modo diverso.
Poltrona più comoda? Non ne sono sicuro, potrebbe essere un’impressione causata da un mio migliore relax, cioè, maggior fiducia inconscia.
Certo vedere attraverso la finestra di fronte il cielo, meglio se azzurro ovviamente, e un campanile settantenne verso di esso simbolo di volontà, di riuscita, coi suoi bei colori contrastanti, aiuta.
E mettiamoci anche la gradevolezza dell’arredamento, curato come si dice da mano femminile e perciò più adatto a far sentire il paziente come a casa propria.
Due chicche: le riviste di arredamento e di cucina, i giochi per i bambini.
Importante anche l’atteggiamento concorde delle assistenti.
Da: Massimo
Età: 60
Professione: musicista
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