Come evitare il rischio di infezioni dal dentista

Ripartiamo dal concetto che per me dentista ogni paziente che curo rappresenta un paziente a rischio perché è potenzialmente infetto. Ne consegue che il dentista vedendo i pazienti in sequenza, deve attuare una serie di protocolli che impediscano l’eventuale propagarsi di una malattia da un paziente ad altri.

Calato nel contesto attuale, se avessi in questi giorni curato un paziente positivo al COVID-19, il rispetto dei protocolli di disinfezione e sterilizzazione avrebbe tutelato me, i miei collaboratori ed altri pazienti dalla trasmissione del virus tramite i miei strumenti.

Tutto parte già dalla prima visita in cui è mio dovere fare domande ad ognuno circa il suo stato di salute ed è responsabilità morale di ogni paziente rispondere in sincerità e senza reticenze e vergogna.

Gli ambienti di lavoro devono poi essere non solo puliti, ma continuamente detersi e disinfettati (abbattimento carica batterica).

Ci sono varie strategie da adottare e rispettare.
Vediamone qui alcune principali, senza avere la pretesa di esaurire l’argomento.

Noi operatori dobbiamo proteggerci personalmente (camice /mascherina/guanti/visiera-occhiali) e, utilizzando tutto monouso (in casi speciali anche il camice viene cambiato dopo certi interventi o coperto con un sovra camice monouso), non diventiamo veicoli di trasmissione verso altri.

Tutti i piani di lavoro sono protetti da teli monouso o da vassoi in acciaio atti a contenere lo strumentario di lavoro (i vassoi dopo l’utilizzo vengono prima disinfettati a freddo, lavati e infine sterilizzati).

Maniglie e pulsantiere e manipoli (gli strumenti che pendono dai cordoni del riunito e che il dentista impugna per poter lavorare sul dente) possono essere ulteriormente protetti dalle contaminazioni (e comunque resi più facili da disinfettare dopo l’uso) grazie a dei fogli plastificati adesivi che fungono come degli schermi. A fine trattamento vengono rimossi per poi spruzzare i disinfettanti.

Tutto lo strumentario che entra in contatto con il paziente è suddivisibile in tre macro-categorie:

  • usa e getta /monouso
  • materiale sterilizzabile in autoclave (plastica che regge i 135° o acciaio o titanio)
  • materiale da sterilizzare “a freddo”: vetro/attrezzatura dimensione non infilabile in autoclave: vengono puliti, lavati e lasciati in ammollo per più di 30 minuti in soluzioni che uccidono qualsiasi forma di vita comprese le spore. In questo modo, quando tornano in funzione con altro paziente, non sono veicoli di trasmissione
  • a fine giornata (e comunque sempre dopo interventi chirurgici) anche tutti i circuiti idraulici del riunito e i tubi degli aspiratori vengono sottoposti a trattamento disinfettante.

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